LO QUE NO CONOCEMOS EXISTE. 7 HISTORIAS PARA MUCHAS VIDAS. En palabras de los lectores:

Queremos agradecer las palabras que nos han enviado algunos lectores del libro LO QUE NO CONOCEMOS EXISTE. 7 HISTORIAS PARA MUCHAS VIDAS. En los siguientes post mostraremos algunos de estos comentarios.

Carmen Conesa:

Soy Carmen Conesa soy actriz y quiero hablar sobre el libro de Antonia López González “lo que no conocemos existe” siete historias para muchas vidas
este libro es un testimonio de los  más conmovedores que he leído en mis últimos años de lecturas varias
tuve el honor de poder hacer una lectura  en público el día de la presentación de su libro en el Ateneo Madrid y escogí para leer una de las de los relatos que más me han conmovido  :
“La luz de Seúl Carmelita”
……como cita Antonia López:
…”… aprender de todas estas experiencias significa solidarizarse con estas gentes que viven de forma distinta a la nuestra y nos proporciona la capacidad de liberarnos de consideraciones negacionistas de lo que es o no es  o no es posible …..”
Pero todos y cada uno de los relatos escritos en este libro tocan el alma del ser humano sin las lee con paz amor y respeto.
Tal y como Antonia López realiza su labor desde hace más de 30 años con amor respeto y sabiduría Es un vivo ejemplo del único camino que existe para una hermandad real entre los pueblos.
La emoción que se siente leyendo este libro te despierta de nuevo la fe y la esperanza  en la humanidad y nos hace creer que todos somos parte de este mundo que solo sobrevivirá si somos capaces de darnos la mano de VERDAD !!!!

Dr. Gianni Scopelleti-ITALIA

L’ho conosciuta anni fa ad un convegno medico organizzato dalla nostra Università, in cui si parlava di esperienze di assistenza sanitaria in regioni del mondo dimenticate. Della Dr.ssa Antonia Lopez Gonzalez mi avevano colpito la semplicità e la concretezza del Suo progetto della “nave-ospedale” e delle cure da portare alle persone che vivono in una vasta zona dell’Amazzonia attraversata dal fiume Purus, la maggior parte delle quali affette dalla malattia di Hansen. Quello che di Lei mi interrogava nel profondo dell’animo, era quel mettere a servizio di queste persone il suo sapere, la sua scienza e tutta se stessa, facendo proprio e concreto il principio universale per cui ogni sofferenza umana ha diritto ad essere ascoltata, accolta, curata.

Bruciavano dentro di me le immagini, mostrate senza censure o falso pudore, dei corpi piagati, degli esiti di amputazioni, di strumenti protesici semplici, artigianali ma funzionali.  Dietro ognuna di quelle piaghe un essere umano, una persona, un nome ed una storia. Dentro ogni storia un incontro con l’umanità di ciascuno, la Sua propria dignità e quella della Comunità di cui è parte: di tutto ciò ero pienamente cosciente, se non altro perché traspariva chiaro dalle parole stesse della Dr.ssa Gonzalez (Tony), che nel corso degli anni avrei imparato ad ascoltare più volte, ormai diventata amica, sorella, compagna di cammino per me e per la mia famiglia.  Oggi alcune di quelle storie hanno un volto.

Nel leggere “Ciò che non conosciamo esiste- 7 storie per molte vite” ho avuto la sensazione di compiere un viaggio all’interno di quell’umanità, per incontrare la gioia semplice e il sorriso di Thais dovuto all’immensa fantasia di una persona che sopravvive in mezzo a tanto nulla,o alla naturale ed innata consapevolezza che in questi luoghi la vita è un dono e che essere vivi è l’unica ricchezza.

Ho incontrato la luce della lampada al cherosene di Seu Carmelita che non si spegneva mai, perché riusciva ad asciugare le lacrime con la fede, la Sua saggezza semplice con l’invito ad ascoltare, unico ed umile atteggiamento che rende consapevole l’autrice che qualsiasi attività da sviluppare debba essere comunitaria, perché la solitudine non è della gente della foresta, che genera vite in ogni momento, siano esse flora, fauna o persone, tutte unite da un’interrelazione comunitaria.

Ho sentito anche mio l’abbraccio di Alan, la semplicità con la quale Lui, giovane operatore sanitario, parlava ai suoi pazienti della sua esperienza di portatore del bacillo di Hansen (questa malattia non è nostra, ma delle medicine che, se assunte, se la portano via) e, insieme, il Suo desiderio di voler danzare con i boto, lasciando il Suo spirito nella memoria della Sua comunità.

Ho avuto modo di entrare nella dimora di Leopoldina e Lucia e di apprezzare la loro personale armonia con la terra, accettandone la soprannaturalità, consapevoli di non poterla sottomettere alle proprie esigenze. Dona Celita mi ha suggerito, poi, che per non spaventare qualcuno bisogna guardarlo con un sorriso, mentre nella storia di Dona Luisa ho colto una delle più amare considerazioni che l’autrice offre al lettore insieme all’invito a riflettere su quanto debba essere difficile per le persone lasciate ai margini e che si sentono invisibili, rendersi conto che i sogni esistono, ma che a molti non è permesso nemmeno immaginarli. 

Infine, ho incontrato il volto sereno di Miguelsinho e le lacrime della sua mamma: entrambi mi sono penetrati nel cuore e li conservo gelosamente insieme ad altri volti e lacrime. Miguelsinho e la sua mamma, che ogni sera si affacciava al suo lettino e gli ripeteva di non arrendersi, perché Lei non l’avrebbe fatto mai. Miguelsinho, che un giorno ha deciso di volare via e di viaggiare in un luogo dal quale prendersi cura di tutti, assistente speciale (a pieno titolo) della Dr.ssa Tony: da Lei e dalla Sua dedizione per gli ultimi la testimonianza che nulla di ciò che viviamo ha senso se non tocchiamo il cuore delle persone, essendo braccio che avvolge, silenzio che rispetta o allegria che contagia.

Thomas Magnum Scapini Foss -BRASIL-

«O livro já faz refletir logo no título – O QUE NÃO CONHECEMOS, EXISTE -, despertando parte imaterial do corpo, por exemplo, sentir as pessoas com franqueza, ser um ouvinte atento, com ética, seriedade e também com responsabilidades. Além disso, que foi o mais importante da obra com imensurável valor, destaca-se que Antonia – Dra Toni -, a quem me dá muita honra chamar de amiga, transmite as histórias com uma linguagem simples, concisa, de fácil entendimento. Por fim, defino o livro verdadeiramente como de cabeceira de cama, aquele livro do dia a dia, que motiva, que lembra o coração daquele fato simples, mas de inenarrável importância, que muitas vezes esquecemos, especialmente nesse mundo quase todo materialista e que quase sempre prevalece o interesse pelo poder! A cada página lida aprendo e aprecio algo novo e desafiador.»